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Quale cut-off di massa muscolare può essere predittivo di osteoporosi in donne in post-menopausa?

L'osteoporosi post-menopausale è considerata una patologia di grande interesse in termini di salute pubblica. Con l'invecchiamento della popolazione, la prevenzione, la valutazione e la gestione dell'osteoporosi postmenopausale diventano imprescindibili. Nonostante diverse misure di massa muscolare utilizzate nelle attuali definizioni di sarcopenia, la loro utilità è incerta a causa dei dati limitati sulla loro associazione con i outcome misurabili. Questo recente studio condotto da Miranda et al. pone un focus sul verificare quale dei diversi punti di cutoff della bassa massa muscolare (basato sulla massa magra appendicolare (ALM, appendicular lean mass) è associato all'osteoporosi nelle donne in postmenopausa. Questo studio trasversale ha coinvolto 355 donne con osteoporosi post- menopausale, valutando tre diversi cut-off di massa muscolare: ALM <15 kg; ALM/altezza2 <5,67 kg /m2 oppure ALM/body mass index <0,512). Dopo aggiustamenti per fattori confondenti, la regressione logistica binaria ha mostrato che ALM grezzo e il rapporto ALM/altezza2 risultavano essere associati all'osteoporosi a livello della colonna lombare (OR= 5,3 [IC 95%: 2,3-12,5] e OR = 2,5 [IC 95%: 1,0 -6,2], rispettivamente); solo l’ALM <15 kg risultava significativamente associato all'osteoporosi misurata a livello del collo del femore (OR = 16,1 [IC 95%: 4,1-62,5]). Non è stat riscontrata alcuna correlazione tra ALM/body mass index <0,512 e osteoporosi. Pertanto, il cut-off ALM<15 kg sembra fornire più garanzie nel predire l'osteoporosi in base alla bassa massa magra in donne in post-menopausa. Alessandro de Sire Professore Associato di Medicina Fisica e Riabilitativa Dipartimento di Scienze Mediche e [...]

2021-12-21T18:48:25+01:0021 Dicembre 2021|

Efficacia e sicurezza dei bisfosfonati nel trattamento dell’osteoporosi nei pazienti affetti da lesione midollare

L’osteoporosi è una frequente complicanza a lungo termine del trauma midollare (SCI), dovuta alla riduzione della densità minerale ossea (BMD) a causa di un’iperattivazione degli osteoclasti. Nei casi più severi, si verificano danni ossei e fratture da fragilità che riducono la qualità della vita e aumentano il rischio di disabilità. Il trattamento convenzionale dei pazienti con osteoporosi prevede la supplementazione di vitamina D, la stimolazione elettrica funzionale e un adeguato programma di esercizi, nonostante ci siano limitate prove scientifiche a supporto. L’utilizzo dei bisfosfonati si è dimostrato utile nel migliorare e prevenire l’osteoporosi attraverso l’inibizione dell’attività degli osteoclasti, ma resta da chiarire l’efficacia e la sicurezza di questi trattamenti nei pazienti con SCI. Per questo motivo, Wu et al. hanno condotto una revisione con metanalisi della letteratura sull’effetto dei bisfosfonati, in particolar modo lo zolendronato, analizzando la BMD e gli indici di turnover osseo. Dai dati presenti in letteratura, i bisfosfonati risultano efficaci nel migliorare la BMD di anca e colonna lombare con follow-up di 12 mesi, riducendo il rischio di fratture. In particolare, lo zolendronato risulta essere il farmaco più efficace rispetto gli atri bisfosfonati, inibendo la farnesil difosfato sintasi 17 volte di più dell’alendronato e 67 volte più del pamidronato. Tuttavia, nella SCI il segmento maggiormente colpito da un aumentato turnover osseo e da fratture patologiche è il ginocchio e i bisfosfonati non hanno particolari effetti preventivi a livello del terzo distale di femore. Un fattore fondamentale [...]

2021-12-21T18:52:51+01:0021 Dicembre 2021|

La American Society of Bone and Mineral Research premia Maria Luisa Brandi (comunicato stampa)

A Maria Luisa Brandi il prestigioso Boy Frame Award for Excellence in Clinical Research che sabato 2 ottobre 2021 ha ricevuto dalla American Society of Bone and Mineral Research. Per la prima volta premiato uno scienziato italiano: Fondazione FIRMO annuncia con particolare orgoglio questo nuovo successo del suo Presidente. Firenze, 04 ottobre 2021, Il 2 ottobre 2021 la Professoressa Maria Luisa Brandi, Presidentessa di OFF (Osservatorio Fratture da Fragilità) e di FIRMO (Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell’Osso) ha ricevuto negli Stati Uniti il prestigioso Boy Frame Award for Excellence in Clinical Research durante il meeting annuale della American Society of Bone and Mineral Research a San Diego, in California. Per la prima volta questo prestigioso riconoscimento viene conferito a uno scienziato italiano, per questo la Fondazione FIRMO annuncia con particolare orgoglio questo nuovo successo del suo Presidente. Questo ambito premio è stato istituito per onorare la memoria del Dottor Boy Frame, internazionalmente riconosciuto come un gigante della medicina per le sue ricerche nel settore del metabolismo minerale e osseo. Definito “Internista degli Internisti”, ogni specialista del settore conosce la sua raccomandazione ai giovani medici: “Stabilisci un obiettivo e non lasciarti distrarre dal raggiungerlo. Mantieni alti livelli e sii aperto come medico”. Su questi principi si è basata l’intera vita professionale della Professoressa Brandi, che nella sua prestigiosa carriera, costellata da numerose e riconosciute scoperte cliniche, è stata per lunghi anni ordinario di Endocrinologia presso la Clinica Universitaria di [...]

2021-10-06T11:35:14+02:006 Ottobre 2021|

La American Society of Bone and Mineral Research premia Maria Luisa Brandi

A Maria Luisa Brandi il prestigioso Boy Frame Award for Excellence in Clinical Research che sabato 2 ottobre 2021 ha ricevuto dalla American Society of Bone and Mineral Research. Per la prima volta premiato uno scienziato italiano: Fondazione FIRMO annuncia con particolare orgoglio questo nuovo successo del suo Presidente. Firenze, 04 ottobre 2021, Il 2 ottobre 2021 la Professoressa Maria Luisa Brandi, Presidentessa di OFF (Osservatorio Fratture da Fragilità) e di FIRMO (Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell’Osso) ha ricevuto negli Stati Uniti il prestigioso Boy Frame Award for Excellence in Clinical Research durante il meeting annuale della American Society of Bone and Mineral Research a San Diego, in California. Per la prima volta questo prestigioso riconoscimento viene conferito a uno scienziato italiano, per questo la Fondazione FIRMO annuncia con particolare orgoglio questo nuovo successo del suo Presidente. Questo ambito premio è stato istituito per onorare la memoria del Dottor Boy Frame, internazionalmente riconosciuto come un gigante della medicina per le sue ricerche nel settore del metabolismo minerale e osseo. Definito “Internista degli Internisti”, ogni specialista del settore conosce la sua raccomandazione ai giovani medici: “Stabilisci un obiettivo e non lasciarti distrarre dal raggiungerlo. Mantieni alti livelli e sii aperto come medico”. Su questi principi si è basata l’intera vita professionale della Professoressa Brandi, che nella sua prestigiosa carriera, costellata da numerose e riconosciute scoperte cliniche, è stata per lunghi anni ordinario di Endocrinologia presso la Clinica Universitaria di [...]

2022-11-04T11:16:03+01:006 Ottobre 2021|

Importanza della diagnostica per immagini per la valutazione della densità minerale ossea in bambini e adolescenti a rischio fratturativo

Negli ultimi quarant’anni le tecniche di imaging in grado di valutare la salute ossea nei bambini e negli adolescenti si è evoluta, permettendo l’identificazione di quei soggetti affetti da patologie croniche o con condizioni di fragilità ossea determinanti un alto rischio di frattura. La comunità scientifica ha iniziato ad interrogarsi su quali potessero essere le tecniche di imaging in grado di fornire informazioni diagnostiche sulla salute ossea in una così particolare popolazione di soggetti. La Società Internazionale di Densitometria Clinica raccomanda l’utilizzo della mineralometria ossea computerizzata (MOC) con metodica dual X-ray absorptiometry (DXA) come tecnica di riferimento per la misurazione della densità minerale ossea (BMD, bone mineral density) in bambini e adolescenti. La MOC DXA è infatti diventata uno degli strumenti clinicamente più utilizzati nella valutazione della salute ossea pediatrica, grazie all’ampia disponibilità, il basso costo, la facilità di uso e soprattutto una bassa dose di radiazioni. Tuttavia, l’utilizzo pediatrico della DXA presenta delle limitazioni metodologiche e diagnostiche, quali l’impossibilità di utilizzo in bambini al di sotto dei 4 anni di età ed in bambini che soffrono di un pattern di crescita ossea anomala o di un ritardo di maturazione ossea. A tale scopo sono state sviluppate ed implementate ulteriori metodiche per la valutazione della BMD, quali gli ultrasuoni quantitativi, la tomografia computerizzata quantitativa periferica e la sua evoluzione ad alta definizione, la risonanza magnetica e la radiogrammetria digitale a raggi X (DXR). Una recente revisione della letteratura con metanalisi [...]

2021-06-11T12:27:38+02:0011 Giugno 2021|
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