Ruolo del microbiota intestinale nel management dell’osteoartrosi: consensus di esperti della “European Society for Clinical and Economic aspects of Osteoporosis, osteoarthritis and musculoskeletal diseases” (ESCEO)
L’artrosi è una patologia infiammatoria ad eziologia multifattoriale considerata tra le più comuni malattie muscolo-scheletriche del XXI secolo. La prevalenza è in costante aumento e ciò si spiega non solo grazie ad un aumento della longevità globale, ma anche ad una modifica delle abitudini alimentari e dello stile di vita dei Paesi industrializzati. Una dieta povera di fibre e ricca di zuccheri complessi, grassi saturi e cibi processati, associata ad una importante sedentarietà e scarsa attività fisica, sono tra le principali cause di disbiosi intestinale, sindrome metabolica e inflammaging, tutte implicate nello sviluppo delle patologie muscolo-scheletriche. Per tale motivo, la “European Society for Clinical and Economic aspects of Osteoporosis, osteoarthritis and musculoskeletal diseases” (ESCEO) ha deciso di convocare quest’anno un gruppo di esperti nel settore, specialisti in diverse discipline mediche, al fine di analizzare il possibile ruolo della disbiosi intestinale nello sviluppo dell’artrosi. Per disbiosi intestinale si intende un’alterazione quantitativa e qualitativa del microbiota intestinale (MBI), non solo in termini di composizione e biodiversità, ma anche delle sue relative funzioni. Il MBI colonizza l’intero tubo digerente, rappresentando un vero e proprio ecosistema, del peso di circa 1,5 kg, composto da più di 1014 batteri, nonché miceti, virus, fagi e parassiti. Questo, fisiologicamente, ha importanti implicazioni in diversi ambiti, quali nutrizione, mantenimento dell’omeostasi metabolica, protezione dalle infezioni e sviluppo dell’immunità innata. Tuttavia, una perturbazione della fisiologica eubiosi intestinale può determinare lo sviluppo di diverse patologie croniche associate a disordini muscolo-scheletrici, [...]