Abaloparatide: una nuova frontiera nel trattamento dell’osteoporosi ad alto rischio
La gestione dell’osteoporosi nelle donne in post-menopausa continua ad essere al giorno d’oggi una sfida per il clinico, soprattutto nei casi in cui il rischio di andare incontro ad eventi fratturativi è molto elevato. È proprio in questo contesto che si inserisce lo studio post hoc di DeSapri et al., sul dataset dello studio Abaloparatide Comparator Trial In Vertebral Endpoints (ACTIVE), il quale porta nuove evidenze sull’efficacia del farmaco anabolizzante abaloparatide. Gli autori si sono focalizzati su un gruppo di pazienti che presentavano caratteristiche di rischio alto, secondo i criteri stabiliti da diverse linee guida (AACE/ACE, Endocrine Society, ACOG e Menopause Society). Lo studio ha messo in luce l’importanza di una stratificazione del rischio che non si basi esclusivamente sul T-score, ma che consideri anche la presenza di fratture pregresse, il punteggio FRAX, e l’anamnesi di cadute o terapie precedenti inefficaci. In questa ottica, abaloparatide si propone come un’opzione terapeutica di prima linea nei soggetti ad altissimo rischio. I risultati dello studio sono di particolare rilievo: nelle pazienti ad alto rischio di frattura, il trattamento con abaloparatide ha determinato una riduzione significativa delle nuove fratture vertebrali rispetto al placebo (0,72% vs 4,77%), con una riduzione del rischio assoluto del 4,05% e una riduzione del rischio relativo dell’85%. Anche il confronto con teriparatide (0,99%) ha evidenziato un’efficacia comparabile, seppur leggermente inferiore (riduzione assoluta del 3,78%). Ma i benefici non si fermano alle fratture vertebrali: abaloparatide ha mostrato un'efficacia anche nella prevenzione [...]