L’aderenza al trattamento rappresenta una delle principali problematiche in numerose patologie croniche tra cui l’osteoporosi. Considerando il danno clinico ed economico che può scaturire da fratture osteoporotiche, principale conseguenza della mancata aderenza ai farmaci per l’osteoporosi, l’European Society on Clinical and Economic Aspects of Osteoporosis, Osteoarthritis and Musculoskeletal Diseases (ESCEO) e l’International Osteoporosis Foundation (IOF) hanno recentemente fornito delle raccomandazioni aggiornate per un’adeguata gestione del trattamento anti-osteoporotico.

Le due Società Internazionali hanno infatti condotto un revisione delle cause e delle conseguenze di una scarsa aderenza terapeutica, presentando delle potenziali soluzioni per la gestione ottimale dell’osteoporosi.
Analizzando i dati dei più recenti studi, i bifosfonati orali risultano essere maggiormente correlati ad un’inadeguata aderenza terapeutica (16 al 60%). Tuttavia, anche teriparatide e denosumab presentano una compliance limitata che si stimata essere rispettivamente del 69% e del 58% ad un anno. Inoltre, è da sottolineare il grande rischio ad una mancata aderenza al trattamento denosumab in quanto può essere correlata ad un più rapido incremento del turnover osseo e ad un rischio aumentato di nuove fratture vertebrali.

Purtroppo, l’adesione al trattamento è influenzata da fattori multidimensionali complessi, classificati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in cinque categorie principali: 1) correlati al paziente; 2) correlati alla terapia; 3) correlati alla condizione clinica; 4) correlati al sistema sanitario; 5) correlati a fattori socio-economici.

Le soluzioni proposte hanno mostrato una efficacia limitata e molti studi hanno mostrato risultati contrastanti. Tra le possibili soluzioni più studiate troviamo programmi educazionali e di counselling, programmi di monitoraggio e semplificazione della terapia.
Il gruppo di esperti conclude che per gestire adeguatamente l’aderenza nella pratica clinica è importante comprendere la natura del problema (avvio o persistenza della terapia), misurare costantemente l’aderenza alla terapia ed identificare il possibile motivo della non aderenza.
Queste raccomandazioni sono destinate ai clinici per gestire in maniera ottimale i loro pazienti e ai ricercatori e responsabili politici per progettare, facilitare e attuare in modo più appropriato interventi atti a migliorare l’aderenza terapeutica per un’ottimale gestione dell’osteoporosi.

Alessandro de Sire
Medico Chirurgo Specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa
Dipartimento di Scienze della Salute, Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro”
Coordinatore Nazionale della Sezione OrtoMed Giovani

Articolo recensito:
Hiligsmann M, Cornelissen D, Vrijens B, Abrahamsen B, Al-Daghri N, Biver E, Brandi ML, Bruyère O, Burlet N, Cooper C, Cortet B, Dennison E, Diez-Perez A, Gasparik A, Grosso A, Hadji P, Halbout P, Kanis JA, Kaufman JM, Laslop A, Maggi S, Rizzoli R, Thomas T, Tuzun S, Vlaskovska M, Reginster JY. Determinants, consequences and potential solutions to poor adherence to anti-osteoporosis treatment: results of an expert group meeting organized by the European Society for Clinical and Economic Aspects of Osteoporosis, Osteoarthritis and Musculoskeletal Diseases (ESCEO) and the International Osteoporosis Foundation (IOF). Osteoporos Int. 2019 Aug 7. doi: 10.1007/s00198-019-05104-5.